La respirazione è una cosa fisiologica. Inspiriamo ed espiriamo sempre, e questo per la nostra sopravvivenza è vitale. Ci sono diverse tipologie di respirazione che vengono insegnate, dipende dalla disciplina, e soprattutto dalla funzione del tipo di respirazione.
Diverse tecniche ci vengono consigliate in funzione della tipologia di esercizio e il beneficio che da esso ne deriva.
Il Pranayama è la scienza del controllo del respiro, e ha tantissime modalità, tra cui la funzione di espellere le tossine. Ossigenare i tessuti, rinforzare i polmoni, rigenerare la pelle. Le tecniche sono diverse e molteplici, complicate anche da imparare ed applicare. Tuttavia la costanza, la pratica e il tempo sono i nostri più grandi e validi alleati.
Per esempio nello Yoga si respira principalmente attraverso il naso: la respirazione porta consapevolezza al nostro corpo. Si ottiene facendo esperienza del respiro naturale nelle varie parti del corpo e prendendo coscienza dei vari blocchi, laddove manchino espansione o ritrazione. Le pareti del corpo si ritraggono. Unico recipiente (il tronco dal perineo alle clavicole) si riempie dal basso verso l’alto e si svuota dall’alto verso il basso.
La respirazione può essere addominale, toracica, o clavicolare, chiamate anche rispettivamente respirazione bassa, media e apicale.
Soprattutto nello Yoga, le tecniche sono diverse.
Ecco un semplice elenco:
- Kapalabhati – o cranio lucente
- Uddiana Bandha – il volo verso l’alto
- Agnisara Dhauti – la purificazione del fuoco
- Nadi Shuddi – o anche detta Anuloma Viloma, respirazione a narici alternate
- Bhramari – il respiro dell’ape ronzante.